L’odontoiatria conservativa si occupa principalmente della cura delle lesioni cariose con grande attenzione al mantenimento della struttura dentale e della masticazione. Nel nostro studio le procedure di odontoiatria conservativa vengono effettuate sotto diga di gomma: un presidio molto importante per il successo a lungo termine delle cure.
La carie è un processo distruttivo dei tessuti duri del dente (smalto, dentina e cemento) che origina dalla superficie e si può estendere in profondità fino alla polpa ovvero la parte “viva” dell’elemento.
È una malattia multifattoriale, alla sua formazione concorrono:
La diagnosi inizia clinicamente: con una sonda di metallo si verifica la presenza di un “foro” sulla superficie dentale può essere poi completata da una radiografia che stabilisce l’esatta estensione delle patologia.
Le radiografie di solito sono endorali periapicali o bite-wing queste ultime sono molto utili per lo screening precoce delle carie andando a mostrare le superfici tra dente e dente (interprossimali), che sono quelle più difficili da vedere e diagnosticare “ad occhio nudo”.
Le lesioni di piccole dimensioni o iniziali sono del tutto asintomatiche, il paziente il più delle volte non ha la percezione di questa patologia. Col passare del tempo la carie interessa i tessuti più profondi e sensibili del dente ed i principali sintomi possono essere:
Bisogna innanzitutto rimuovere il tessuto dentale cariato che non sarà più duro e bianco, come sono i denti sani, ma sarà grigiastro e rammollito; per fare questo non sempre è necessaria l’anestesia dipende dalla dimensione della carie. Successivamente si monta la diga di gomma che isola il dente (o i denti) da trattare dalla saliva e da tutti gli altri elementi dentali in modo da svolgere le successive fasi di adesione e ricostruzione in un ambiente asciutto e privo di contaminazione batterica.
Le otturazioni si effettuano in una resina composita biocompatibile con caratteristiche fisico-meccaniche simili a quelle del dente naturale. Questo materiale è semi-solido, cosa che permette al dentista di modellarlo seguendo e riproducendo la forma dente e viene poi solidificato utilizzando una luce apposita. Il risultato finale è molto mimetico e difficile da distinguere rispetto ai denti non trattati poiché il composito viene sempre scelto in base al colore dei denti del paziente.
In passato le otturazioni si eseguivano utilizzando una lega metallica chiamata amalgama, questo materiale aveva una bassa resa estetica a causa del suo colore grigio argenteo ma un buon potere sigillante, non è raro infatti trovare dei restauri di questo tipo ancora integri dopo molti anni.
L’amalgama non viene più impiegata da anni essendo stata sostituita dai compositi di nuova generazione molto estetici.
Una volta polimerizzato e lucidato il composito, l’otturazione è terminata e non ci sono particolari consigli da seguire nel post-operatorio.